Il Decreto 23/06/2022 – Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi e per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi – così prescrive al cap.:
2.5.3 Prodotti prefabbricati in calcestruzzo …
Criterio
I prodotti prefabbricati in calcestruzzo sono prodotti con un contenuto di materia recuperata, ovvero riciclata, ovvero di sottoprodotti di almeno il 5% sul peso del prodotto, inteso come somma delle tre frazioni.
…
Le percentuali indicate si intendono come somma dei contributi dati dalle singole frazioni utilizzate.
Verifica
La Relazione CAM, di cui criterio “2.2.1-Relazione CAM”, illustra in che modo il progetto ha tenuto conto di questo criterio progettuale.
In sintesi:
- Gli elementi prefabbricati in calcestruzzo utilizzati nell’opera devono avere un contenuto totale di almeno il 5% in peso di materie riciclate e/o recuperate e/o di sottoprodotti;
- Il Progettista deve specificare le informazioni sul profilo ambientale dei prodotti scelti e deve prescrivere che in fase di approvvigionamento l’appaltatore dovra’ accertarsi della rispondenza al criterio e dimostrarlo con i mezzi di prova individuati nella Relazione CAM.
Stiamo parlando, quindi, di obblighi per i Contratti pubblici, fin dalla fase di progettazione, e di volontarietà in quelli privati salvo per quelli che applicano contrattualmente un protocollo ambientale per i quali, di fatto, si rientra nella obbligatorietà.
La norma non esplicita quali o quanti componenti del prefabbricato possano essere considerati per cui quello che vale è la complessiva percentuale in peso relativa a: Cemento, Inerti ed Acciaio.
StercheleGroup si è attivata su tutti e tre i componenti del cls armato arrivando alla certificazione agendo, per ora, solo sull’acciaio perché, con il quadro normativo vigente, non c’è sufficiente reperibilità di inerti non di cava sul mercato.
Il § 2.2.1 contempla una lunga serie di possibili “mezzi di prova” per poter “certificare” il rispetto dei “Requisiti CAM”. StercheleGroup applica quella seguente:
“Il contenuto di materia riciclata ovvero recuperata ovvero di sottoprodotti è dimostrata tramite …:
una certificazione di prodotto, rilasciata da un Organismo di valutazione della conformità, in conformità alla prassi UNI/PdR 88 “Requisiti di verifica del contenuto di riciclato e/o recuperato e/o sottoprodotto, presente nei prodotti”.
(Per un approfondimento completo dell’argomento clicca qui)
“La prassi di riferimento (PdR) definisce la modalità di verifica del contenuto di riciclato e/o recuperato e/o sottoprodotto, dichiarato da un’organizzazione per un proprio prodotto immesso sul mercato nazionale, indipendentemente dalla sua tipologia, purché esso sia compreso nel campo di applicazione definito dalla prassi stessa. Stabilisce inoltre i requisiti dello schema e dell’iter certificativo, così come degli organismi di certificazione che effettuano tale verifica.
Viene applicata da tutti gli organismi di certificazione chiamati a verificare e certificare il contenuto di materiale riciclato (eventualmente ulteriormente distinto tra la sua componente pre-consumer e/o post-consumer) e/o recuperato e/o di sottoprodotto di un prodotto.
Essa può risultare un utile strumento di guida per le stesse organizzazioni che intendono dichiarare tali aspetti ambientali.
La certificazione basata sulla presente prassi rilasciata da organismi di certificazione costituisce un mezzo di verifica appropriato per dimostrare i requisiti relativi al contenuto di materiale riciclato e/o recuperato e/o di sottoprodotto indicati nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) emanati dal Ministero della Transizione Ecologica.
La prassi risulta parimenti utile per la dimostrazione dei medesimi requisiti richiesti ai prodotti, componenti e materiali dai diversi protocolli di sostenibilità degli edifici (ad es. LEED, ITACA, ecc.).”
Naturalmente tutto questo deve essere verificato e certificato da un Organismo di valutazione notificato che, nel caso di StercheleGroup, è il TUV Italia S.r.l.. I corrispondenti certificati, relativi alle Travi PREM ed ai Pilastri PANUS, attestano la loro conformità ai CAM per quanto riguarda gli aspetti tecnici, ed alla UNI PdR/88 per gli aspetti procedurali:
ST-UNI/PdR 88:2020-(IT)-IV
ST-UNI/PdR 88:2020-(IT)-MV
Concretamente, per garantire la permanenza di tali requisiti, Sterchelegroup deve individuare, selezionare e tracciare i fornitori e le materie prime che garantiscano, con analoghi certificati, il contenuto di riciclato dei propri materiali e dosarne l’utilizzo nei propri manufatti in maniera da garantire sempre almeno il valore richiesto dai CAM.
Secondo la medesima procedura, inoltre, il contenuto di riciclato può essere anche aumentato, in relazione ai prodotti specifici per un progetto, fino a valori di alcune decine di percento in modo da permettere, ai clienti, di rispondere anche alle esigenze, obbligatorie o premiali, dei vari protocolli ambientali applicabili.
Altre FAQ
Come vengono progettati i tirafondi e le “scarpe” per i pilastri prefabbricati a nodo umido strutturale di StercheleGroup?
La connessione alla fondazione e quella fra i diversi conci prefabbricati dei pilastri prefabbricati a nodo umido di StercheleGroup avviene per mezzo di un sistema a "scarpe" e tirafondi ampliamente consolidato e marcato CE.
Sterchelegroup e’ qualificata per produrre travi prem di categoria a), di categoria b) e fondelli di cls di travi prem?
Tutti i riferimenti per la qualificazione per la produzione dei vari modelli di travi PREM di StercheleGroup sono riportati nel capitolo 3 del Fascicolo Tecnico rispettivamente per Travi PREM modello a2, a1, a0, b2 e b0.